Translate

giovedì 3 febbraio 2011

Dorayaki


 I dorayaki sono dei dolcetti giapponesi che hanno la loro origine nel dolce di importazione portoghese chiamato castella, rivisitato in forma giapponese con l'aggiunta di un ripieno di azuki (fagioli).
Il nome,銅鑼焼き, è un composto di "銅鑼"(dora) che significa "gong" -per la forma che lo ricorda- e "焼き"(yaki) che significa "grigliato".
Una leggenda vuole che i primi dorayaki siano stati cucinati da un fattore su un gong, usato per l'occasione come padella.

 La preparazione è piuttosto semplice. Ingredienti:

  • 2 uova
  • 80g zucchero semolato
  • 1 cucchiaio di miele
  • 1/2 cucchiaino di bicarbonato
  • 50ml acqua
  •  130g farina per dolci (senza lievito addizionato)
  • 1~3 cucchiaini aggiuntivi di acqua
Si sbattono leggermente le uova e vi si aggiunge lo zucchero...

...e il miele. Il composto va quindi sbattuto per circa 3 minuti, fino a che non avrà raggiunto un color giallo chiaro.

Dissolvo quindi il bicarbonato in acqua e lo aggiungo al composto di uova.
Dopo il bicarbonato aggiungo quindi la farina setacciata e mescolo avendo cura di non far impazzire il composto.

Lascio riposare per almeno mezz'ora..

Preriscaldo la padella sbagliata..
E la ungo leggermente con del burro, che vado a strofinare sulla superficie della padella con un tovagliolo. (ogni eccesso di burro causerà una cottura non uniforme del dorayaki....Cottura già minata dalla padella appoggiata sul gas...Voglio anche io una piastra elettrica su cui cuocere i dorayaki!)



Verso quindi una piccola parte di composto sulla padella calda e aspetto che si formino delle evidenti bolle sulla superficie: è quindi il momento di girare il "pancake". Lascio dorare anche dall'altro lato per 20-30 secondi e appoggio su una griglia a far raffreddare.
Strofino di nuovo il tovagliolo sporco di burro sulla padella e ricomincio da capo il tutto.

Per il ripieno ho preparato una marmellata di fagioli (ricetta in un prossimo post!)

Una abbondante cucchiaiata di marmellata tra due pancake che vado a sigillare tra di loro pressando forte i bordi. La parte più scura va all'esterno!

Vedete la superficie?
Il calore non uniforme e la padella troppo unta provocano una colorazione a macchie..


L'unico dorayaki perfetto!
(che mi è venuto dopo aver scordato di re-imburrare la padella...)



























Una curiosità.. Chi non conosce Doraemon? Il "dora" nel nome Doraemon significa "gatto randagio", ma viene spesso utilizzato per giochi di parole con il "dora" di "dorayaki", il dolce preferito dal mega-micione!

Nessun commento:

Posta un commento