(Io ho fatto poca marmellata e l'ho consumata in breve tempo..mi sono quindi tenuta sui 300g di zucchero, senza usare il fruttapec.)
Le dosi della ricetta sono: -1 busta di fruttapec 1:1 e 1kg zucchero -1 busta di fruttapec 2:1 e 500g zucchero
Ogni tipo di fruttapec ha un suo peculiare modo di impiego..quindi rimando alla scatola! (tra l'altro..credo che questo ricettario sia vecchiotto ed ora esista pure un tipo di fruttapec 3:1..)
Mettere tutti gli ingredienti in una pentola alta e far bollire per 3 minuti a fuoco vivace, sempre mescolando.
Togliere la pentola dal fuoco e mescolare per 1 minuto, facendo dissolvere la schiuma.
(io, non avendo usato il fruttapec ho fatto bollire per più tempo la frutta!)
Questo è un dolce molto particolare sia nella consistenza che nella preparazione..e nel caso specifico forse resterà anche legato ad un ricordo non troppo piacevole...
Ingredienti:
250g philadelphia
140g zucchero
6 uova
100 ml latte
60g farina
50g burro
20g amido di mais
1 cucchiaio succo di limone
1 pizzico di lievito per dolci
1 pizzico sale
Ingredienti e struttura particolari per una torta che ha sconvolto nonna.. "ma...è molle...ma..non ci va più farina...ma..."
Si inizia con il burro fuso mescolato con il succo di limone
..il latte fresco..
..ed il philadelphia. Bisogna lavorare il tutto per bene, fino ad ottenere una crema liscia e senza grumi di burro!
Incorporo quindi i tuorli..
A parte monto gli albumi con lo zucchero, come se stessi preparando una meringa..
..e lo incorporo delicatamente all'impasto.
La mia tortiera di silicone (diametro 26 cm, se non sbaglio) è stata quindi inserita in una tortiera più grande. Nell'interstizio tra le due tortiere ho quindi versato due dita d'acqua.
(nel foglietto..i miei appunti sulla ricetta..^^=)
Il dolce va cotto per un'ora e 10 minuti a 160°.
Dopo la cottura, il dolce assume la consistenza di un soufflè....con il grande beneficio della compattezza (non smonta!). E' sofficissimo, leggero, delicato e non stucchevole.
Ottimo servito con della frutta fresca frullata con poco zucchero, delle salse più complesse o -come nella foto- un cucchiaio di marmellata.
Originariamente la fetta di torta aveva sopra delle fragole frullate...ma..la voglia era tanta che la purea di fragole è diventata frullato con l'aggiunta di un bicchierone di latte!
Daifuku (ecco dove avevo visto il kanji che mi ha scritto Gogo..è lo stesso FUKU di FUKUOKA, località in cui lui si trova ora!!!).
Il nome "daifuku" ha una storia particolare. Si tratta, intanto, di un dolcetto preparato con ingredienti semplici (farina di riso glutinoso, acqua) che viene riempito solitamente con della pasta di fagioli azuki....da qui la sua prima denominazione 腹太餅 harabuto mochi "dolcetto con la pancia ripiena". Il nome si è poi evoluto in 大腹餅 daifuku mochi"dolcetto con la grande pancia" e per assonanza, il secondo carattere è stato modificato in 大福餅 daifuku mochi"dolcetto dalla grande fortuna".
La specialità di cui parliamo oggi è di invenzione piuttosto recente (1980ca.) ed unisce al classico daifuku, la fragola intera: il daifuku diviene quindi ichigo daifuku イチゴ大福, "daifuku -alla- fragola".
L'impasto per il daifuku è piuttosto semplice: basta miscelare della farina di riso glutinoso (glutinoso! o non riesce!) con acqua e zucchero.
Le quantità devono essere sempre 1:1 per farina e acqua, mentre lo zucchero può essere inserito con la stessa quantità di farina e acqua, o in quantità minore.
Ho provato inizialmente con il dosaggio 1:1:1: personalmente mi sembra troppo dolce...
Si mescolano i tre ingredienti, li si versa in una ciotola adatta al microonde unta di olio vegetale insapore, si copre e si mette in microonde alla massima potenza per 5 minuti. A sinistra il risultato ottenuto -versato ovviamente in seguito in un contenitore non adatto al microonde!!!-.
Qui a sinistra tutti gli ingredienti per l' ichigo daifuku: fragole, anko -pasta di fagioli azuki- e l'impasto del daifuku spolverato di fecola perchè non si attacchi.
Errori che ho fatto nel primo tentativo:
le fragole erano troppo grandi
non ho preparato prima le fragole e dopo il daifuku che nel frattempo si è seccato..
...e questo è stato il disastroso risultato..
Sostanzialmente si prende la fragola ben pulita ed asciugata, la si avvolge con uno strato non troppo spesso di anko e si da al tutto la forma di una sfera.
Si procede quindi alla preparazione del daifuku e lo si avvolge in uno strato sottile attorno alla pallina di fragola ed anko.
Questo il risultato del secondo tentativo...meglio, no?
qui, il daifuku ridotto a cubetti e rotolato nella polvere di cocco. Sembra di mangiare caramelle gommose!!!
ho scoperto poi che la ricetta c'era pure sul mio beneamato canale Cookingwithdog..
nb. io continuo a riferirmi all'impasto di riso glutinoso come "daifuku", ma "daifuku" è il dolcetto in sè...abbiate pena per una povera pigra che non ha voglia di riscrivere ogni volta "impasto di riso glutinoso"... :3