Translate

mercoledì 23 febbraio 2011

Considerazione..

Ho letto stamattina questa notizia e dopo un momento di iniziale stupore per il coraggio della bimba e la lietezza della notizia..mi è sorto un dubbio:
"ma..la bimba è truccata?a 7 anni?"
..misteri di una società in cui le bimbe vengono conciate così...

sabato 19 febbraio 2011

giovedì 17 febbraio 2011

GIAPPONE - una foto al giorno SHODO (書道) LA VIA DELLA CALIGRAFIA

 ..da quanto non inserivo delle foto del Giappone?
Queste sono...sì.. sono le foto dell'ora di lezione di scrittura che la scuola ci ha molto gentilmente offerto durante un giorno di vacanza.
Sulla lavagna si possono vedere (forse) scritti a pennarello la parola shodō (書道) che significa proprio "l'arte della calligrafia"o "la via della calligrafia".
Per intenderci, è lo stesso 道 "do" di judo, kendo...non me ne vengono in mente altri... U_U
Scritto in "grassetto", sulla destra, c'è "umi", la parola che andremo a scrivere sui fogli e...beh...lascio al video per sapere l'aneddoto su quella parola!







Qui di nuovo abbiamo i fogli con stampato "umi", la parola che andremo a copiare. Per ogni postazione possiamo vedere che ci sono:
  • shitajiki (下敷き) un tappetino che serve per assorbire l'inchiostro in eccesso e va posizionato sotto al foglio su cui scriviamo.
  • bunchin (文鎮) la barretta di metallo fermacarta
  • kami (紙) la carta
  • fude (筆) il pennello


Nella cultura tradizionale, l'inchiostro non si trova certamente dentro a boccette di plastica, ma...in forma solida, in barrette. Generalmente è composto da una miscela di fuliggine di legno resinoso o olio vegetale (pino, olio di colza, ecc.), colla animale, sostanze vegetali profumate (muschio, canfora, ecc.) e numerosi additivi finalizzati a fornire sfumature cromatiche particolari.
La sua preparazione per l'applicazione avviene sciogliendolo tramite lo strofinamento nell'acqua che viene versata nella pietra-calamaio.

Qui si possono intravedere ancora i rami fioriti estremamente decorativi e...basta.
Chissà perchè ho fatto sta foto.

A lezione iniziata e dopo l'arrivo di un Alessio (il ragazzo con i pantaloncini a quadri) in ritardo..
Davanti a lui la parola "sakura", fiore di ciliegio. Davanti a me il kanji di samurai (di cui credo non serva dare traduzioni degne del Collado).

Alessio mostra con orgoglio il suo "ninja", con a sinistra il nome "Alessio" in caratteri katakana.
(prima o poi mi metterò a fare una lezione di giapponese..).

 Mathieu-san in perfetta seduta...chissà come fa..U_U

Il mio "ninja".. qui iniziavo a capire come bisogna giocare con il pennello!
(oddio...tracciare i segni tenendo il pennello perpendicolare al foglio..non muovendo il polso, ma l'intero avanbraccio...)

 Qui stiamo ancora scrivendo "samurai", con l'insegnante che scrive sul foglio di un Alessio molto perplesso.. (aveva appena fatto una macchia delle dimensioni di un buco nero sul foglio precedente, la sensei ha preso il comando..)

Tutti che mostrano con orgoglio il carattere di "ninja"!

La classe del corso estivo in posa.
In prima fila abbiamo la Kubota-sensei (la più giovane e urlatrice del gruppo), la segretaria che ci ha salvato la vita più e più volte, il preside e..ehm...un'altra insegnante sconosciuta!

IO e il mio "ninja"

La classe "sparaflashata" e Mathieu che appare come un fantasma dalla sinistra... O_O

mercoledì 16 febbraio 2011

Il pomodorino confit

 e questa rientra sicuramente in quelle ricette a spesa minima (sia in termini economici, sia parlando di impegno fisico!).
Cosa ci serve:
  • pomodorini
  • olio extravergine d'oliva
  • sale
  • pepe
  • zucchero
  • erbe e aromi a piacere (nel mio caso: aglio, rosmarino, origano fresco, timo fresco, finocchietto fresco e maggiorana secca)
La preparazione è veramente semplicissima: lavo i pomodorini, li taglio a metà e li dispongo con la parte tagliata verso l'alto su una padella con della carta forno. Li cospargo con gli aromi che preferisco, spolvero di sale e zucchero, completo con un filo d'olio e metto in forno al minimo per almeno un'ora-un'ora e mezza -o finchè non siano appassiti-(l'ideale sarebbe farli passare in forno a temperatura molto bassa per delle ore, ma se vogliamo fare una preparazione più veloce non ci sono particolari problemi).

Il risultato (parte del risultato...il resto dei pomodorini è stato spazzolato..) è questo! I pomodorini lasciano un buon sughetto che è ideale per bruschette e pasta, ma anche per condire del pesce lesso o della carne bianca! :3
*yummy*!!

martedì 15 febbraio 2011

Linguine intriganti


ossia: linguine al pesto di rucola!
Un pesto forse meno nobile di quello preparato con il basilico, ma altrettanto gustoso come salsa per il roast-beef, per il pesce e persino per delle bruschette!
Ingredienti:
  • 100g di rucola
  • un pezzettino d'aglio
  • 20g di pinoli
  • 2 rametti di timo
  • 2 rametti di maggiorana
  • 20g di parmigiano reggiano
  • olio
  • sale




















scottare metà della rucola in acqua bollente..
..per pochi secondi..

..scolatela..

e fatela raffreddare in acqua e ghiaccio

scolatela nuovamente e frullatela con un dl di olio, le foglie di timo e maggiorana, i pinoli, l'aglio e una presa di sale.





Condite la pasta con il pesto e delle scagliette di parmigiano..e un po' di acqua di cottura per ammorbidire la salsa!

lunedì 14 febbraio 2011

Pillole di saggezza

Un vero amico vede la prima lacrima... coglie la seconda... e ferma la terza.

-anonimo-

giovedì 3 febbraio 2011

Marmellata di fagioli

fagioli...che sanno di tutto fuorchè di fagioli! Tutti convinti che siano castagne....

Per poterla preparare dovete armarvi di fagioli (500g), zucchero (500-600g) e...di tempo!

La preparazione in sè non è lunga, ma prevede una cottura molto lenta, che può impegnare fino a 4 o 5 ore del vostro tempo!

Per prima cosa metto i fagioli a mollo in acqua fredda e li lascio ammollare per una notte intera. Il giorno dopo vado quindi a verificare se le scorze-pelli-pellicine-qualsiasicosasiano si possono già togliere dal fagiolo (alcuni le lasciano perchè gradiscono la presenza delle suddette scorze -ovviamente ridotte a pezzettini con un frullatore ad immersione- nella marmellata, io preferisco eliminarle!).
Metto quindi i fagioli in acqua fredda (calcolo il volume dei fagioli e aggiungo il doppio in volume di acqua) e porto a bollore eliminando la schiuma che si viene man mano a formare. Lascio bollire per 10 minuti e scolo.
Se non ci sono riuscita prima, elimino ora le scorze. Rimetto quindi i fagioli in acqua fredda (sempre 1 parte di fagioli per 2 di acqua) e riporto a bollore. Lascio quindi su fuoco medio-basso, mescolando di tanto in tanto, fino a che l'acqua non si è ridotta della metà. Aggiungo quindi un terzo dello zucchero e mescolo per bene. Se si dovesse formare ancora schiuma, la rimuovo con un cucchiaio.
Quando i fagioli sono "sciolti" nell'acqua, aggiungo il rimanente zucchero un po' alla volta, avendo cura di farlo assorbire tutto prima di aggiungerne ancora.
Da quando aggiungo tutto lo zucchero, devo portare il fuoco al minimo e lasciar sobbollire la marmellata avendo cura di mescolare spesso, perchè non si attacchi alle pareti. Quando l'acqua è stata assorbita tutta, faccio una prova con un cucchiaio per verificarne la consistenza: io l'ho voluta con una consistenza molto dura, quindi ho eliminato la gran parte dell'acqua dai fagioli. (si tenga conto che una volta raffreddata, tende ad indurirsi parecchio) Se voglio eliminare tutti i grumi, la passo al passaverdure o la frullo. (personalmente non mi sembra necessario..)

Un altro metodo più pratico consiste nel portare i fagioli a cottura, scolarli, frullarli, addizionarvi lo zucchero e portare a fine cottura il composto. Metodo più sbrigativo, ma non ancora testato...provate a vostro rischio e pericolo! :)

I fagioli più utilizzati in giappone sono gli azuki, in italia quasi irreperibili. Ho quindi optato per una marmellata shiro-an (fagioli bianchi), facilmente reperibili in ogni supermercato. (nel caso particolare..fagioli di spagna)

Dorayaki


 I dorayaki sono dei dolcetti giapponesi che hanno la loro origine nel dolce di importazione portoghese chiamato castella, rivisitato in forma giapponese con l'aggiunta di un ripieno di azuki (fagioli).
Il nome,銅鑼焼き, è un composto di "銅鑼"(dora) che significa "gong" -per la forma che lo ricorda- e "焼き"(yaki) che significa "grigliato".
Una leggenda vuole che i primi dorayaki siano stati cucinati da un fattore su un gong, usato per l'occasione come padella.

 La preparazione è piuttosto semplice. Ingredienti:

  • 2 uova
  • 80g zucchero semolato
  • 1 cucchiaio di miele
  • 1/2 cucchiaino di bicarbonato
  • 50ml acqua
  •  130g farina per dolci (senza lievito addizionato)
  • 1~3 cucchiaini aggiuntivi di acqua
Si sbattono leggermente le uova e vi si aggiunge lo zucchero...

...e il miele. Il composto va quindi sbattuto per circa 3 minuti, fino a che non avrà raggiunto un color giallo chiaro.

Dissolvo quindi il bicarbonato in acqua e lo aggiungo al composto di uova.
Dopo il bicarbonato aggiungo quindi la farina setacciata e mescolo avendo cura di non far impazzire il composto.

Lascio riposare per almeno mezz'ora..

Preriscaldo la padella sbagliata..
E la ungo leggermente con del burro, che vado a strofinare sulla superficie della padella con un tovagliolo. (ogni eccesso di burro causerà una cottura non uniforme del dorayaki....Cottura già minata dalla padella appoggiata sul gas...Voglio anche io una piastra elettrica su cui cuocere i dorayaki!)



Verso quindi una piccola parte di composto sulla padella calda e aspetto che si formino delle evidenti bolle sulla superficie: è quindi il momento di girare il "pancake". Lascio dorare anche dall'altro lato per 20-30 secondi e appoggio su una griglia a far raffreddare.
Strofino di nuovo il tovagliolo sporco di burro sulla padella e ricomincio da capo il tutto.

Per il ripieno ho preparato una marmellata di fagioli (ricetta in un prossimo post!)

Una abbondante cucchiaiata di marmellata tra due pancake che vado a sigillare tra di loro pressando forte i bordi. La parte più scura va all'esterno!

Vedete la superficie?
Il calore non uniforme e la padella troppo unta provocano una colorazione a macchie..


L'unico dorayaki perfetto!
(che mi è venuto dopo aver scordato di re-imburrare la padella...)



























Una curiosità.. Chi non conosce Doraemon? Il "dora" nel nome Doraemon significa "gatto randagio", ma viene spesso utilizzato per giochi di parole con il "dora" di "dorayaki", il dolce preferito dal mega-micione!

mercoledì 2 febbraio 2011

Frittura di carnevale, parte prima!

Come perdere un pomeriggio e farsi venire tanto mal di schiena... >_<

Abbiamo quindi:
  • NODINI
  • GIRELLE
  • FETTUCCE (la ricetta l'ho già inserita qui)

 Iniziamo quindi dai nodini, per cui ci vogliono:
  • 450g farina
  • 210g zucchero semolato
  • 4 uova
  • un pizzico di bicarbonato
  • 40g burro
  • olio per friggere
  • zucchero a velo
Si impastano gli ingredienti fino ad ottenere una palla liscia e soda, e si lascia riposare il tutto per mezz'ora avvolto in pellicola trasparente.

Secondo impasto: le fettucce!
  • un uovo
  • 30g olio di semi
  • un cucchiaino di cacao amaro
  • 2 cucchiai di caffè
  • 40g zucchero semolato
  • qualche goccia di succo di limone
  • mezzo cucchiaino di cannella
  • un pizzico di sale
  • 50ml di vino bianco
  • olio per friggere
  • zucchero a velo
Nuovamente, impastiamo il tutto e lasciamo riposare avvolto in pellicola trasparente.

Girelle:
  • 400g farina
  • 4 uova
  • olio per friggere
  • sale
In questo caso impastiamo la farina con un pizzico di sale e le uova, Il composto va poi avvolto in un telo e lasciato riposare per 20 minuti.

..gli impasti che riposano..

andiamo quindi a preparare il ripieno delle girelle con:
  • un albume
  • 230g zucchero
  • 2 arance non trattate grattugiate
  • un cucchiaino di cannella, mezzo cucchiaino di zenzero in polvere e una presa di chiodi di garofano in polvere


Stendiamo quindi l'impasto delle girelle in una sfoglia di 2-3 mm.

Cospargiamo la sfoglia con il mix di zucchero..

Pressiamo con il mattarello per farlo penetrare un po' nella sfoglia e tagliamo la suddetta a strisce lunghe 13-15 cm, arrotolandole strette.

Spennelliamo quindi i bordi con albume sbattuto per farli aderire.

Per i nodini, la sfoglia va stesa un po' più alta, sui 3 mm,  e tagliata a strisce di circa 1.5x12 cm, di modo che le dimensioni del ritaglio ci consentano di fare agevolmente un nodo che andrà lasciato un po' lasco.

Per le fettucce, dobbiamo ottenere delle strisce 0.5x0.5x20 circa.

Una volta fritte in olio bollente...

...questo è il risultato!

Valutazioni.
Girelle: sapore buono, consistenza pessima. Consumate fresche sono edibili, dopo solo un giorno sono dure al punto da non essere più masticabili. Ricetta di rivedere ammorbidendo l'impasto con del burro?
In generale, un fallimento.

Fettucce: forma divertente e gusto piacevole. Nonna le ha divorate. E perchè mangi lei qualcosa che ho preparato io....

Nodini: Consistenza di una castagnola morbida, sapore forse un po' troppo leggero. Tutto sommato, sono finiti pure questi... :3












Ed ora...un paio di considerazioni finali...
Perchè mi piacerebbe sapere chi non filtra l'olio dopo aver usato la friggitrice...e chi non etichetta le bottiglie dell'olio usato... Mi è toccato travasare l'olio ormai in temperatura, perchè puzzava di fish & chips.. Mi sono quasi bruciata...Ho spanto olio dovunque... Sigh...Ma chi me lo fa fare a cucinare?! O_O

Ah..ho dimenticato lo zucchero a velo sopra! XD